Le tecnologie smart sono in grado di automatizzare una serie di attività e di processi nelle abitazioni, allo scopo di ottimizzare i consumi e garantire maggiore comodità. Fanno riferimento all’IoT e indicano tutti i prodotti che utilizzano la connessione Internet e le app per smartphone per offrire nuove funzioni connesse anche a prodotti tradizionali, ad esempio i termostati ambiente.
Smart home, ovvero casa intelligente. La locuzione anglosassone sta prendendo sempre più il posto del termine italiano “domotica”, di chiare origini latine (domus, casa), che appare legato alla prima fase di sviluppo, il cui inizio risale ormai ad alcuni decenni fa. La nuova, invece, è caratterizzata dalla connessione in rete e dalla presenza di nuove features, come i comandi vocali.
I due termini, quello italiano e quello anglofono, hanno tratti comuni: indicano lo studio e l’applicazione di tecnologie rivolte a migliorare la qualità della vita, il comfort e l’efficienza nelle abitazioni e negli uffici. A questo settore contribuiscono discipline diverse, tra le quali: ingegneria, informatica, elettronica, architettura e telecomunicazioni.
Differenza fra domotica e smart home
Vi sono però delle differenze sensibili: la domotica comprende tutti i sistemi e i dispositivi che permettono di migliorare il comfort e l’efficienza della casa attraverso funzionalità integrate e cablate nell’impianto elettrico. Smart home, invece, fa riferimento all’IoT e indica tutti i prodotti che utilizzano la connessione Internet e le app per smartphone per offrire nuove funzioni connesse anche a prodotti tradizionali, come ad esempio il termostato ambiente. In sostanza, le tecnologie smart home sono in grado di automatizzare (e ottimizzare) una serie di attività e di processi nelle abitazioni, con lo scopo di ottimizzare i consumi e garantire maggiore comodità per chi vi abita.
Smart home: cos’è, come funziona e a cosa serve una casa intelligente
Smart è sinonimo di “connesso”. Quello che rende “intelligente” un dispositivo è dunque la possibilità che esso entri a far parte di una rete domestica, e da questa possa raggiungere ed essere raggiunto dalla rete Internet. Ciò consente di controllare il dispositivo, sia esso un interruttore, un termostato o altro, da remoto e in modo automatico. Gli smart device, i dispositivi intelligenti, comunicano con un hub o un server, tramite uno dei diversi standard di comunicazione: Wi-Fi, Zigbee, Z-Wave e Bluetooth, quelli più utilizzati. La differenza tra un dispositivo smart e uno non smart sta proprio nel fatto che quello smart risponde a un comando, può essere programmato secondo una routine e, nel caso di sensori e rilevatori, può comunicare i dati raccolti e oltre a mostrarli su un display integrato. L’hub con il quale il dispositivo intelligente comunica può trovarsi nella stessa casa o essere costituito da un server ubicato magari a migliaia di chilometri di distanza.
Sebbene smart speaker e sistemi per la sicurezza siano le soluzioni più richieste attualmente, l’Internet of Things per la casa riguarda molteplici aspetti della vita domestica: dal comfort nelle abitazioni, al risparmio energetico. Il mercato italiano si sta sviluppando in varie direzioni, che comprendono anche il settore smart building (ovvero delle costruzioni).
- climatizzazione/riscaldamento (condizionatori, termostati o caldaie regolabili a distanza o tramite app);
- elettrodomestici (accensione/spegnimento da remoto, tramite app o con la propria voce, di lavastoviglie, lavatrici, forni a microonde);
- illuminazione (accensione/spegnimento, regolazione della tonalità o dell’intensità tramite app o con la voce);
- sicurezza (impianti di videosorveglianza e videocitofonia con possibilità di accedere alle immagini a distanza e/o da smart Tv, serrature intelligenti che inviano allarmi in caso di intrusione);
- smart speaker (dispositivi comandabili tramite voce che consentono di ricevere informazioni – es. sul meteo, sul traffico – e di impartire comandi – es. regolare le luci o la temperatura).
I vantaggi di una casa connessa
Fra i vantaggi di avere una casa intelligente e connessa, al primo posto figura il risparmio energetico, che si trasforma in vantaggio economico. Il controllo automatico e personalizzato del funzionamento di luci, elettrodomestici, condizionatori, termosifoni e altro, in base alle proprie abitudini e alle condizioni ambientali esterne, permette di evitare gli sprechi, utilizzando i vari dispositivi solo in caso di reale bisogno. Smart home significa anche monitorare i consumi in maniera puntuale, tenendo sotto controllo la bolletta energetica.
Il secondo vantaggio è la comodità. Automatizzare l’accensione e la regolazione di luci, tapparelle, riscaldamento e refrigerazione solleva l’utente dall’incombenza di doversene ricordare. In alternativa all’automazione si può mantenere il controllo umano, ma affidandolo ai comandi vocali, molto più immediati e comodi di quelli manuali.
Vi è poi da sottolineare la possibilità del controllo da remoto di molti funzioni domestiche, che aggiunge ulteriore comodità e praticità. Si pensi, ad esempio, all’attivazione dei sistemi di climatizzazione o di alcuni elettrodomestici, eseguibile ad esempio dall’ufficio o dalla propria auto mentre si è in viaggio.
Smart home vuol dire anche assistenza; le tecnologie possono essere impiegate per migliorare la vita o assicurare assistenza ad anziani e a persone con disabilità, soprattutto motorie.
Infine, ultima ma non ultima, la sicurezza. L’integrazione dei tradizionali sistemi di allarme con un sistema intelligente e connesso ne aumenta sensibilmente il grado di affidabilità, consentendo al proprietario dell’appartamento di tenerlo sotto controllo anche quando si trova molto distante.